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COBAS: NO AD UN NUOVO MEGA ISTITUTO SCOLASTICO IN VERSILIA

COBAS: NO AD UN NUOVO MEGA ISTITUTO SCOLASTICO IN VERSILIA

Descrizione

COBAS: NO AD UN NUOVO MEGA ISTITUTO SCOLASTICO IN VERSILIA

 

La Conferenza zonale della Versilia, che pur in precedenza si era espressa per l’accorpamento del Don Lazzeri Stagi con il Liceo Carducci di Viareggio, a sorpresa il 6 dicembre ha scovato un nuovo coniglio dal cilindro: l’accorpamento con l’ISI Marconi!

Si verrebbe così a formare un nuovo mega istituto scolastico con un alto numero di iscritti, almeno 6 sedi distribuite su 3 comuni (Viareggio, Seravezza e Pietrasanta) con 9 tipologie di corsi: professionali alberghiero, servizi socio sanitari, industria e artigianato, enogastronomia e ospitalità alberghiera, serale al Marconi; liceo artistico, tecnico economico, CAT (ex geometri) e agrario al Don Lazzeri- Stagi.

Governi di centro-sinistra e di destra-destra seguono da anni la stessa politica di “ridimensionamento continuo” in una logica di mero contenimento dei costi, che stride particolarmente con i 12 miliardi di euro destinati alla scuola e spesso sprecati con i fondi PNRR. In particolare, la legge di bilancio per il 2023 prevede il nuovo parametro da 900 a 1000 studenti come media provinciale, il che ha portato la Regione Toscana a deliberare l’accorpamento degli istituti con meno di 600 alunni, che attualmente nella provincia di Lucca sono due, il Don Lazzeri Stagi e l’IC Bagni di Lucca (che sarà accorpato con l’IC Borgo a Mozzano). Ma è probabile che l’anno prossimo altri istituti vicino alla soglia dei 600 siano accorpati.

Come Cobas scuola siamo sempre stati contrari agli accorpamenti che, creando mega istituti, determinano difficoltĂ  di gestione, scarsa attenzione alla didattica, collegi dei docenti pletorici che, di fatto, si trasformano in organi di ratifica delle decisioni del dirigente scolastico.

Inoltre, bisogna tener conto degli effetti sull’organico del personale Ata, il cui numero cresce con il numero degli iscritti e delle sedi, ma in modo meno che proporzionale, in particolare quando si superano i 1000 iscritti. Naturalmente, per ogni accorpamento salta un posto di dirigente scolastico e uno di DSGA. Gli effetti negativi sul piano occupazionale sono evidenti, ma anche quelli sul piano dell’efficacia: complessità di gestione amministrativa (dall’autonomia scolastica le segreterie devono svolgere tutte le pratiche che prima erano in capo ai provveditorati), difficoltà crescenti nell’assicurare vigilanza, assistenza agli alunni con disabilità e sicurezza.

I docenti, essendo titolari sull’ Istituzione scolastica nel suo complesso, potranno essere costretti a spostarsi su 3 comuni e su svariati indirizzi; il loro organico dipenderà dal numero delle classi, che prioritariamente viene determinato sul numero complessivo di alunni e, solo se compatibile con l’organico provinciale, sul numero degli iscritti dei singoli indirizzi; il che potrebbe comportare un calo del numero di classi ed effetti negativi sull’organico e sulla continuità didattica.

Uno degli effetti strutturali perversi dell’autonomia scolastica è stato che le scuole sono in competizione tra di loro per accaparrarsi iscritti-clienti, che significano più risorse economiche e di personale e più potere per i DS. Se questa competizione avviene anche all’interno della stessa istituzione il rischio concreto è che gli indirizzi più “forti” facciano la parte del leone, drenando risorse e iscritti a quelli più “deboli”, effetto tanto più rilevante se gli indirizzi sono simili tra di loro.

Infine, il Liceo artistico del Don Lazzeri Stagi è strettamente legato alla presenza nella città di Pietrasanta di un importante distretto di botteghe artistiche, dedite in particolare alla scultura del marmo, per cui andrebbe valorizzato e non svilito dalla logica degli accorpamenti.

Per tutti questi motivi chiediamo al Presidente della Provincia e alla Giunta Regionale Toscana, che ha il potere deliberante in merito al dimensionamento, di evitare l’accorpamento del Don lazzeri Stagi con il Marconi e a considerare soluzioni alternative meno dannose.

 

Per l’Esecutivo provinciale dei Cobas scuola

prof. Rino Capasso